Ogni giorno c’è da chiedersi se chi scrive le riforme in questo Paese ci sia mai stato negli ambienti, nei luoghi, nelle situazioni nelle quali dette riforme sono chiamate a dispiegare i loro effetti. A naso la risposta è no. Risposta che diventa pura certezza analizzando la massificazione dei Funzionari prevista dal CCNL 2019-2021. Evidentemente i fautori della massificazione giuridica nella Terza Area, condivisa e avallata dai vertici sindacali firmatari, negli ambienti di lavoro in cui questa decisione propaga le sue conseguenze non ci sono mai stati. Se ci sono stati, e dunque avrebbero avuto gli strumenti per valutarne gli impatti negativi, allora siamo in presenza di un’aggravante che impone una lotta a questa riforma ancora più dura.
Gli impatti negativi della massificazione e dell’appiattimento denunciati dal nostro Sindacato Fenice ormai quotidianamente e ostinatamente sino a quando non verranno rimossi e sostituiti dal nostro progetto di Quarta Area (leggilo cliccando qui) sono molteplici ma in questo articolo ne analizzeremo uno in particolare: l’umiliazione.
Perchè di questo si tratta se si promuove e si ratifica l’appiattimento e lo schiacciamento verso il basso con lo scarpone chiodato dei decisori sulla faccia dei Funzionari laureati del Comparto Funzioni Centrali quando questi sono costretti ad operare accanto o al servizio, nello stesso ufficio, di categorie al contrario fortemente gerarchizzate, con prospettive di carriera garantite e riconoscimento statuito di titoli universitari e professionali.
E allora egregio Signor Ministro della Pubblica Amministrazione, Signor Presidente dell’Aran e signori vertici sindacali, specie della Triplice, se foste funzionari con laurea specialistica/magistrale e titoli post-universitari e professionali vari, magari Direttori retrocessi a Funzionario come un assistente arrivato in Terza Area senza laurea, come la definireste quella sensazione di lavorare accanto alla stanza di un Vice Consigliere di Prefettura se ora ve lo ritrovaste come Prefetto? Come la definireste quella sensazione di lavorare accanto alla stanza di un Vice-Commissario della Polizia di Stato se ora ve lo ritrovaste come Primo Dirigente o come Dirigente Generale? Come la definireste quella sensazione di lavorare accanto alla stanza di un uditore giudiziario se ora ve lo ritrovaste come magistrato di Cassazione? Come la definireste quella sensazione di lavorare accanto alla stanza di un Tenente se ora ve lo ritrovaste come Maggiore o Colonnello? Non è il caso di continuare per non annoiare il lettore ma la sensazione amara che provereste, vedendo gli altri progredire e voi regredire, ve lo diciamo noi qual’é: è l’umiliazione.
Con la vostra massificazione ci avete umiliato, avete mandato al macero i nostri titoli e la nostra esperienza tra lo sbigottimento degli occupanti delle stanze accanto di cui sopra che ora ci considerano, con sentimenti che variano dalla solidarietà, alla compassione, allo sbeffeggiamento, all’incredulità, quello che ci avete reso: figli di un dio minore.
Se per i decisori la massificazione in un’organizzazione lavorativa è un principio così corretto, così giusto, cosi efficace in termini di performance organizzative come dicono… allora tutte le categorie vanno massificate altrimenti emerge chiara una discriminazione che non ha fondamenti, nè giustificazioni. Ma tutti sappiamo bene che il negare la possibilità di progredire professionalmente è un errore madornale, fatale e che nessuno oserebbe toccare gli occupanti delle nostre stanze accanto perchè si ribalterebbe il Paese.
Ora non vogliamo più essere umiliati. Le nostre lauree, i nostri titoli per la stragrande maggioranza sono stati conseguiti negli stessi atenei frequentati dai figli di un Dio Maggiore la cui progressione professionale è stata garantita dal nostro lavoro qualificato ora gettato alle ortiche e retribuito come i baroni retribuivano la plebe contadina che coltivava i loro fondi.
E allora adesso basta, ritirate le vostre riforme ingiuste e discriminatorie e inquadrate i Funzionari con laurea specialistica/magistrale nell’Area che a loro spetta (leggi qui il progetto di disegno di legge) .
Pretendiamo il diritto alla progressione e a retribuzioni adeguate ai nostri curriculum abbandonando gli altri Sindacati e iscrivendoci tutti a Fenice, almeno fino a quando le nostre istanze non verranno accolte. Poi ciascuno potrà tornare a sostenere chi preferisce. Abbiamo ora in mano uno strumento che prima non c’era: la protesta organizzata per la difesa della dignità professionale individuale e di categoria. Sfruttiamolo. Mai più…figli di un dio minore.
Massificazione: parola chiave per comprendere questo appiattimento verso il basso. E per favore evitiamo di parlare di riconoscimento delle professionalità (altrui)……..
Viene analizzato con lucidità e chiarezza il problema della nostra massificazione con il corollario della mortificazione economica, giuridica, sociale, professionale. Ciascuno di noi, nell’ambito della propria “categoria” ha diritto alla carriera, al giusto riconoscimento lavorativo ed economico. Invece abbiamo categorie privilegiate che hanno una lunghissima proiezione verso l’alto e altre -noi- che non solo non hanno alcuna proiezione in avanti ma subiscono addirittura una contrazione dei propri emolumenti, del proprio status ecc.
In uno stato che si vuole veramente democratico questa situazione non è accettabile: bisogna ripristinare pari diritti per tutti e restituire ciò che è stato tolto alla parte più penalizzata del pubblico impiego: il personale contrattualizzato, prevendendo uno sviluppo di carriera adeguato per tutti e naturalmente la reintroduzione della figure apicale del direttore.
Quanto descritto in questo articolo è l’esatta foto di quanto avviene nella triste realtà delle Funzioni Centrali che di “centrale” hanno ormai solo l’obiettivo di “privatizzare” le funzioni essenziali dello Stato al minor costo (pecuniario) possibile senza alcun riguardo per gli enormi ed insostenibili costi sociali della perdita di efficienza ed efficacia (per non parlare dell’etica) della macchina burocratica pubblica!
Il nostro messaggio è forte e chiaro, lo urliamo in faccia a chi non vuole sentire!
Massificazione e umiliazione rendono bene l’idea di quello che sta accadendo!
Non voglio che gli anni spesi a studiare, si certo per un accrescimento culturale personale, ma anche per offrirmi su l mondo del lavoro vengano gettati via come carta straccia.
Questo articolo non ha bisogno di ulteriori commenti se non di un unico elogio per la schiettezza delle verità esposte.
Proprio riguardo al concetto dell’essere figli di un dio minore, mi torna in mente un aneddoto di alcuni anni fa in ufficio. Stavo esponendo al vicario del prefetto, peraltro mio dirigente del settore informatico (devo tuttora comprendere sulla base di quali competenze), le mie perplessità in merito alla differenza di opportunità di carriera e retributive tra appartenenti alla carriera prefettizia e impiegati contrattualizzati, benché possessori di laurea regolamente conseguita e non, magari, “acquistata”. Molto candidamente la risposta fu: “sono contratti diversi”. Risposta tanto immediata e spiazzante quanto banale e riduttiva: come tale imponeva una replica. Pertanto affermai: “Eh no, mi scusi, ma il contratto viene dopo, prima e quindi di fondo, c’è una concreta volontà discriminatoria, soprattutto in un ambito pubblico dove l’operato delle persone non mira alla generazione di un profitto ma alla realizzazione di un servizio pubblico”. Ovviamente mi congedó immediatamente non aspettandosi tale dose di sfrontatezza e in un palese stizzito imbarazzo.
Purtroppo l’Italia non è un paese per persone oneste, soprattutto intellettualmente.
Quelli della stanza accanto hanno da sempre sindacati separati dagli altri, altrimenti avrebbero fatto la ns stessa fine.
ll sindacato vive di tessere e di chiacchiere e di intortamenti, . I suoi delegati fanno sindacato per ottenere posizioni di prestigio a parità di qualifica con altri peones come loro. Conosco sindacalisti funzionari che sono presidenti di 150 mila Commissioni ma che giuridicamente sono uguali a mille altri funzionari. E ‘ inutile parlar loro di dignità professionale, perchè ne hanno un concetto sideralmente diverso dal nostro.
Quando sono entrato in servizio, sono partito da semplice archivista, con 4 materie alla laurea in legge, poi sudatamente conseguita perchè ero forse l’unico là dentro a lavorare come un mulo, mattina e pm, e lo studio ne risentiva ovviamente. Là dentro , nell’unica Prefettura dove ho lavorato (poi solo Uffici di P.S.), il Segretario (ossia l’attuale Assistente) era una specie di semidio. Quando chiedeva un fascicolo, si scattava sull’attenti peggio che in una caserma di paracadutisti. Siamo passati da un eccesso all’altro ma a questo punto ritengo il primo eccesso s migliore del secondo : gli uffici pubblici non sono e non possono essere caserme ma neppure assemblee di condomino.
No alla massificazione No all’appiattimento No all’umiliazione nella Pubblica Amministrazione dei Funzionari con Laurea Specialistica
La retrocessione dei funzionari ormai ex direttori, di cui molti anche destinatari della vicedigenza abrogata, e di tutti i funzionari assunti con laurea magistrale e titoli ulteriori è una immensa ingiustizia!
Buon giorno
Purtroppo non eravamo presenti durante i lavori per stesura del CNL. Se non saremo presenti ai tavoli non si otterrà nulla.
Inoltrte non ho mai visto in atto alcuna manifestazione di protesta. Tutti stanno seduti in ufficio o smart working a lavorare.
Questo articolo di Fenice lo definirei un articolo incisivo che riflette in maniera lucida la condizione di totale e profonda” umiliazione” in cui vertono i Funzionari laureati della PA ai quali è stata completamente schiacciata ogni dignità professionale e gratificazione professionale e negata ogni possibilità di carriera.
Funzionari che hanno vinto regolari concorsi che prevedevano come unico e solo requisito di accesso la laurea magistrale/specialistica conseguita nei canonici 4 anni e in alcuni casi anche 5 anni di studi universitari, Funzionari che hanno conseguito con impegno e fatica Master post-laurea di II livello e che hanno continuato a super specializzarsi frequentando corsi di alta formazione indetti dalla stessa Amministrazione di appartenenza con esami e tesi finali con il relativo conseguimento di inquadramenti e profili professionali oggi cancellati in un sol colpo di spugna. Questi stessi Funzionari oggi si vedono inquadrati in una stessa Area Funzionale (Area 3^) che include anche colleghi non laureati o con lauree triennali conseguite grazie a ridicole convenzioni volute dalle stesse Amministrazioni e sindacati compiacenti.
Che vergogna! Fenice rappresenta oggi la nostra unica e sola chance!
Ottimo articolo, che descrive lucidamente una realtà aberrante di retrocessione e umiliazione, che rappresenta un maltrattamento ANCHE psicologico