Sono sempre più frequenti gli stati d’animo di delusione e impotenza nei confronti dei decisori e delle loro dissennate riforme, costantemente peggiorative, che accompagnano ormai la quasi totalità dei Funzionari laureati del Comparto Funzioni Centrali. Ovviamente fatte le dovute eccezione di eventuali compari, amici degli amici, incappucciati con i grembiulini e di coloro che si sentono solo di passaggio nell’Area dei Funzionari, convinti di rientrare tra i futuri vincitori dei prossimi concorsi per le carriere Dirigenziali. Per alcuni una certezza vista l’appartenenza alle categorie di cui sopra, per altri una speranza, verosimilmente piuttosto difficile da realizzare stante le aspirazioni degli a-mici del Giaguaro.
Funzionari laureati appiattiti, con titoli accademici e professionale dal valore azzerato, senza alcuna prospettiva di sviluppo, con la speranza tragicamente infranta di accedere all'”Olimpo” delle Elevate Professionalità, per difendere la quale ci hanno snobbato quando ne denunciavamo l’inganno, quando più di un anno fa scrivevamo che “i posti, quando ci saranno, saranno poschissimi e riservati a figure iperspecializzate a prevalenza tecnica”.
Stanchi, disillusi quando non atavicamente ignavi, i Funzionari laureati cui è stata tolta ogni prospettiva sono diventati invisibili ingoiando in silenzio l’ultima beffa dei differenziali stipendiali spacciati come una favolosa innovazione al pari dell’altra “straordinaria novità” delle famiglie professionali. Ciò nonostante in tantissimi continuano a pagare tessere di sindacati che hanno voluto l’appiattimento, ormai trasformatisi in omaggiatori di convenzioni di tutti i tipi, buoni sconto, buoni spesa, oggetti per la casa e padellame in doppio strato di pietra lavica per una migliore… cottura. Ma non sono i buoni sconto per l’acquisto di materassi ortopedici ad essere i più esilaranti nella vasta gamma di offerte perchè la palma d’oro va alle convenzioni universitarie: da una parte si annienta il valore della laurea di che ce l’ha, dall’altra si invita chi non ce l’ha a spendere migliaia di euro per conseguirla. Senza contare gli sforzi che gli studi universitari impongono, di più ad una certa età. E per cosa? Per scalare le graduatorie dei quattro soldi dei differenziali stipendiali? O forse per fare i concorsi da Dirigente? Ma per cortesia , iniziamo a dire no a questo sfacciatissimo marketing e apriamo gli occhi. Che reintroducano e promuovano seri sviluppi professionali come quelli proposti dal nostro Sindacato e allora sì che avrà un senso incentivare i colleghi a cacciare denari e fare sacrifici per laurearsi. (Leggi anche: convenzioni-no-grazie-ora-vogliamo-assicurato-il-futuro
E poi ci siamo noi del Sindacato Fenice che da due anni non sbagliamo una denuncia, unici nel panorama sindacale nel cercare di scuotere i colleghi, chiedendo loro di iniziare ad alzare la voce perchè il potere non ha alcun timore di passeggiare con scarponi chiodati sulle masse addormentate, silenziose, ignave. Andateli a rileggere gli articoli di due anni fa sul nostro sito https://sindacatofenice.it.
E poi ci sono i tesserati a Fenice, la prova vivente che non tutti i Funzionari laureati sono disposti a farsi mettere i piedi in faccia senza alcuna reazione. Sicuramente al momento, a causa dei numeri, non possiamo fare nulla per cambiare le cose in un sistema costruito per tenere ai margini le piccole voci libere e di protesta. Ma ogni tessera rappresenta un urlo continuato di dissenso, un impeto di dignità e reazione contro i responsabili dell’eliminazione di ogni prospettiva di sviluppo professionale e di serie progressione economiche che non siano elemosine. Davanti al Paese i nomi e le responsabilità inauditamente gravi di chi continua ad allontanare i giovani laureati dalla PA e di chi ci costringe agli stipendi più bassi nell’UE sono sotto gli occhi di tutti.
Un vero peccato che in moltissimi rinuncino ad esprimersi attraverso l’unico Sindacato di protesta e di proposta seria, strutturata e gratificante che si sia mai visto nella storia del Comparto Funzioni Centrali. Creato da colleghi e progettato come una “cooperativa autogestita di colleghi” solo per tutelarne gli interessi, non allineato, estraneo ad ogni logica di potere, di tessere, di legami politici e per queste caratteristiche inedite ed uniche osteggiato, denigrato, volutamente travisato. Così unico e così sinceramente cooperativistico da offrire oggi un nuovo servizio: la possibilità data ad ogni collega di dire la sua sull’appiattimento professionale, su decenni di riforme penalizzanti, sulle novità introdotte dai nuovi contratti sia dal punto di vista giuridico che economico. Ciascun collega potrà inviare una mail a sindacatofenice@gmail.com firmando la lettera e indicando amministrazione e ufficio di appartenenza. Le mail verranno pubblicate sul nostro sito sindacatofenice.it in un’apposita sezione chiamata “Dillo a Fenice”. Sarà possibile richiedere l’anonimato in pubblicazione che riporterà pertanto solo la dicitura “Lettera Firmata”.
Il contratto ha annullato anni di lavoro e le progressioni ed i concorsi per la qualifica di direttore, assieme con l’erogazione di stipendi al limite della sussistenza. E sorvoliamo sulla soppressione della carriera direttiva e l’abrogazione della legge sulla vicedirigenza. Purtroppo, tali peggioramenti sono intervenuti quando sarebbe stato molto difficile scegliere un’altra strada. Noi avevamo creduto nello stato. Invece, come nel gioco dell’oca si torna al punto di partenza
Sono una dei tanti funzionari delusi: laurea specialistica, due master, zero riconoscimento. Tra 4 anni andrò in pensione con uno stipendio ridicolo. Fanno bene i giovani a fuggire dal pubblico impiego. Sostengo le iniziative di Fenice. La speranza è sempre l’ultima a morire