In queste ore è stata diffusa la versione definitiva del Contratto Integrativo del Ministero dell’Interno che riguarderà tutti gli appartenenti dell’Amministrazione Civile di quel Dicastero. I funzionari laureati dell’Interno saranno dunque tra i primi, nel Comparto Funzioni Centrali, a “toccare con mano” gli effetti nefasti dell’appiattimento nella Terza Area voluto dal CCNL Funzioni Centrali 2019-2021.
Cancellate anche le fasce economiche che gli stessi Sindacati, in una sorta di fantastica interpretazione di Giano Bifronte, avevano voluto per attutire la protesta legata all’abolizione del profilo professionale di Direttore nel 2010. Così da una parte le fasce economiche hanno rappresentato sino a ieri solo un aspetto economico mentre dall’altra, in virtù di un protocollo d’intesa firmato da Amministrazione e dalle OO.SS. più rappresentative hanno rivestito anche un parametro giuridico, ovvero a fascia economica maggiore corrispondeva un più elevato profilo di responsabilità.
Oggi il nuovo integrativo del Ministero dell’Interno, e a seguire gli altri di tutte le altre Amministrazioni, Enti, Agenzie ecc. del Comparto Funzioni Centrali, ratifica nella parte dell’ordinamento professionale il colpo di spugna che rende nella Terza Area tutti i Funzionari uguali, a prescindere dal titolo di studio, dai titoli abilitativi e dall’esperienza, aprendo alla Dirigenza nuove, verdi ed infinite praterie di discrezionalità.
Come Coordinamento da circa un anno denunciamo con perseveranza e forza crescente questo scandaloso appiattimento, arrivando a portare a maggio dello scorso anno la nostra allora troppo debole voce anche in Aran, innanzi al suo Presidente.
Molti allora i colleghi, pensiamo ai Direttori della Giustizia o a quelli delle Finanze, ai Funzionari Esperti delle Dogane e tanti altri, che non credevano fosse possibile cancellare con un colpo di spugna la loro qualifica magari acquisita per pubblico concorso qualche mese prima.
Tantissimi i colleghi dell’Interno che non sapevano neanche che le fasce economiche rappresentassero invece anche un parametro giuridico e, per legge, un parametro di equiparazione con i gradi della Polizia di Stato.
Tantissimi i colleghi sognanti davanti alla nuova chimera della Quarta Area che in questi mesi hanno chiesto alle loro Amministrazioni con lettere e comitati di entrare di diritto in questa nuova Area mentre noi sin da subito abbiamo messo in guardia tutti che la Quarta Area sarebbe stata necessariamente solo per pochi e che era vitale invece pensare a ri-dare dignità professionale a tutti i Funzionari laureati, con un percorso di qualifiche crescenti sino ad arrivare alla Quarta Area con immissioni annuali e programmate.
Era vitale e ora lo è più che mai. Siamo stati profeti, profeti in Patria ma troppo facili profeti perchè questa Terra ingiusta la conosciamo bene, tanto bene da affermare in un articolo che per accedere alla Quarta Area sarebbe stato necessario superare un concorso. Facile profezia leggendo le raccomandazioni della Corte dei Conti legate alla bollinatura del CCNL 2019-2021. E’ scritto nero su bianco e le notizie di ieri di un concorso di 100 posti per la Quarta Area al Ministero della Cultura e quella, data dalla dirigenza durante il convegno ANIV conclusosi nei giorni scorsi, dell’istituzione di un’Accademia dell’INPS per formare i vincitori per quell’Area, le portiamo a supporto delle nostre proteste: una manciata di posti a fronte del resto dei funzionari laureati con laurea specialistica o magistrale ammassato nella Terza Area cui giuridicamente è stato tolto tutto in termini di dignità professionale.
Gli articoli pubblicati su questo organo di informazione rappresentano il nostro impegno, la nostra denuncia. Lo abbiamo fatto come Coordinamento spontaneo di colleghi di tutte le Amministrazioni del Comparto Funzioni Centrali. Un miracolosa pianta sulla roccia dell’individualismo e dell’ignavia che siamo stati sin qui abituati ad osservare nei nostri Uffici. Una pianta le cui radici si stanno straordinariamente estendendo perchè è evidente che ormai la misura è colma.
“La nostra laurea, le nostre abilitazioni, la nostra esperienza valgono e pretendiamo siano riconosciute in giuste qualifiche senza dover sostenere un altro concorso perchè se proprio siamo costretti a trovare la forza per affrontare un altro concorso allora preferiamo fare direttamente quello per dirigente ” dicono le sempre più numerose voci che si alzano dalla nostra chat che abbiamo voluto per dare la possibilità ai colleghi di esprimersi oltre le mura dei loro uffici.
Ora queste voci, come avevamo anticipato, le vogliamo raccogliere in una sola. Un altro miracolo. Il primo Sindacato che rappresenterà esclusivamente gli interessi dei Funzionari Laureati, dei Direttivi e delle Elevate Professionalità del Comparto Funzioni Centrali.
Avete letto bene, anche delle Elevate Professionalità che noi intendiamo come l’apice di un naturale percorso professionale fatto di qualifiche crescenti, sia dal punto di vista giuridico che economico, nella Terza Area.
Un miracolo nato tra colleghi, dal basso, che non ha alcun interesse se non quello di tutelare la dignità dei Funzionali laureati a qualsiasi livello, su qualsiasi tavolo, in ogni Sede.
I componenti del Consiglio Nazionale del nuovo Sindacato hanno già sottoscritto l’Atto costitutivo e lo Statuto e si stanno riunendo settimanalmente per pianificarne il lancio alle Amministrazioni e alla Stampa.
All’interno del Consiglio Nazionale sono presenti rappresentanti di più Amministrazioni del Comparto Funzioni Centrali sparsi per tutto il territorio nazionale, a testimoniare la volontà di rappresentare tutti i funzionati laureati in qualsiasi Amministrazione, Ente, Agenzia, Istituto del Comparto Funzioni Centrali ovunque essi operino
Sarà il Sindacato che non c’era, la rappresentanza che non c’erà più, la voce che non c’è mai stata. Sarà…FENICE